Cannabis Autofiorenti: Cosa Sono e Quanto Producono

Author
Autore Sean Prana
05 May 2020
Quanto fruttano le autofiorenti i fattori da considerare e i nostri 5 migliori consigli per ottenere raccolti più grandi
05 May 2020
8 min read
Cannabis Autofiorenti: Cosa Sono e Quanto Producono

Contenuti:
Per saperne di più
  • 1. Caratteristiche cannabis autofiorente
  • 2. Rendimento di una pianta di cannabis e quanto produce una pianta di cannabis autofiorente
  • 3. Fattori da considerare
  • 3. a. La dimensione del vaso
  • 3. b. La cultivar
  • 3. c. Il clima
  • 3. d. I nutrienti utilizzati
  • 3. e. Il training delle piante
  • 3. f. Il conteggio delle piante
  • 4. Le nostre autofiorenti più produttive
  • 4. a. Gorilla cookies auto
  • 4. b. Orange sherbet auto
  • 4. c. Wedding cheesecake auto
  • 5. Cinque consigli su come ottenere rendimenti maggiori
  • 6. In conclusione

Quando si parla di cannabis autofiorente, si fa riferimento ad una particolare tipologia di cannabis, la cui vendita, ad oggi, ha superato quella della cannabis femminizzata.

Rispetto alla specie indica e alla specie sativa, questa tipologia di cannabis si differenzia per il fatto di non essere fotodipendente, per cui la luce nella coltivazione di cannabis autofiorente non è un elemento essenziale.

I suoi semi, infatti, producono piante a prescindere dalle ore di luce ed entro un periodo che oscilla intorno ai 25 o 35 giorni, mentre la fioritura autofiorenti avviene all’incirca tra i 35 e i 50 giorni.

Dunque, la coltivazione di marijuana autofiorente permette di ottenere piante mature e pronte per la raccolta in un periodo che va da un minimo di 65 ad un massimo di circa 90 giorni.

A tal proposito, va detto che la differenza di rendimento della cannabis in termini di crescita si basa anche sulla grandezza della pianta stessa.

Come già accennato, le piante di cannabis autofiorenti sono salite in cima alla classifica come le più vendute e questo soprattutto grazie alla sua rapidità di crescita e alle ridotte dimensioni, che la rendono perfetta per la coltivazione di cannabis indoor.

Basti pensare che queste piante possono essere coltivate anche in giardini, spazi bassi e stretti e balconi.

Per capire quanta resa sia possibile avere dalla propria cannabis autofiorente, è importante partire dall’inizio.

1. Caratteristiche Cannabis Autofiorente

L’aspetto più rilevante di una cannabis autofiorente sta nel fatto di non dipendere da un periodo di luce particolare e ciò permette di ottenere fioriture rapide anche nei periodi dell’anno con ore di luce crescenti, quindi nel periodo da febbraio a luglio.

Le piante di cannabis autofiorenti, però, hanno bisogno di un’alimentazione diversa rispetto alle classiche piante di marijuana, in quanto hanno una fase vegetativa molto breve e dopo soli 25 o 30 giorni i bisogni alimentari della pianta si direzionano verso la fioritura.

Per questo motivo, ad esempio, non si deve eccedere con i concimi azotati.

Inoltre, sempre in considerazione della rapida crescita della pianta, si consiglia di non utilizzare vasi dalla capienza superiore ai 15/18 litri, in quanto la cannabis non riuscirebbe a diffondere le sue radici in modo completo.

Altro accorgimento è quello di evitare di eseguire troppi travasi, perché si sottoporrebbe la pianta ad uno stress eccessivo.

 

2. Rendimento di una Pianta di Cannabis e Quanto Produce una Pianta di Cannabis Autofiorente

La resa è la quantità stimata di gemme prodotte, quando viene pesata a secco, quindi una volta raccolte, tagliate ed essiccate le gemme.

In genere, le banche di semi mostrano la resa in metri quadrati, piuttosto che il peso secco per pianta; tuttavia, ciò può essere fuorviante, in quanto vi sono molti fattori che possono incidere sul questo valore.

Non è semplice individuare una precisa quantità che la cannabis autofiorente è in grado di produrre, in quanto entrano in gioco una serie di fattori che possono incidere sulla produttività di una pianta.

In genere, in una situazione in cui la pianta sia coltivata con cura, quindi con un adeguato terriccio e le giuste quantità di concime, può arrivare a dare intorno ai 30 e ai 40 grammi.

Inoltre, se si tratta di un’autofiorente di taglia grande, può produrre anche fino a 100 o 120 grammi.

3. Fattori da Considerare

Come accennato, dunque, esistono diversi fattori esterni da tenere in considerazione, quali:

  • la dimensione del vaso;
  • la cultivar;
  • il clima;
  • i nutrienti utilizzati;
  • il training delle piante;
  • il conteggio delle piante.

La Dimensione Del Vaso

La dimensione del vaso incide sulla resa della pianta: basti pensare che coltivare piante di dimensioni maggiori in vasi da 10 o 12 litri permetterà di ottenere dai 50 ai 150 grammi per pianta, a patto che le condizioni siano buone.

  • Tuttavia, si deve considerare alcuni aspetti.
  • In primis, non è necessario coltivare autofiorenti in vasi di dimensioni superiori a 12 litri.
  • Inoltre, il Sea of Green richiede un vaso di dimensioni inferiori a 5-7,5 litri.

Per finire, non va dimenticato che può essere una buona opzione anche piantare i semi direttamente nel terreno, piuttosto che nel vaso.

La scelta della dimensione del vaso può influire facilmente sulla resa della pianta.
 

La Cultivar

Se mirate ad ottenere una maggiore quantità di resa, scegliere le migliori cultivar è fondamentale.

Infatti, esistono diverse caratteristiche indica e sative nelle varietà autofiorenti ibride, ognuna con rese diverse.

Non è detto che gli ibridi a predominanza sativa siano sempre più produttivi rispetto a quelli a predominanza indica: le sative crescono e producono di più, ma le indica danno cime più dense, per cui può sembrare una produzione minore, ma possono anche arrivare a pesare di più.

Ad esempio, la Orange Sherbet Auto è molto generosa nel raccolto e arriva a produrre dai 500 ai 650 grammi per metro quadro in sole 9-10 settimane.

Non dimenticate, però, che alcune cultivar possono richiedere più tempo per la fioritura, ma produrre quantità maggiori, mentre alcuni ceppi sono più indicati di altri per le temperature più basse.

 

Tieni sempre presente:

• Alcune cultivar impiegheranno più tempo a fiorire e a produrre più di altre.

• Alcuni ceppi sono più adatti per i climi freddi.

Il Clima

In caso di coltivazione di cannabis outdoor, il clima è un elemento essenziale e capace di incidere a fondo sulla resa della pianta.

Infatti, la crescita e la produzione delle piante di cannabis autofiorenti dipendono dalla giusta temperatura, umidità e luce solare.

Per questo motivo, in presenza di climi caldi e soleggiati, è possibile far crescere la propria cannabis autofiorente nel corso dell’intero anno.

Al contrario, quando si ha a che fare con estati brevi e inverni freddi, la resa potrebbe essere inferiore.

Nel caso di coltivazione di cannabis indoor, invece, non si pone lo stesso problema, in quanto è possibile controllare ogni singolo aspetto delle condizioni di crescita.

In genere, la temperatura deve essere mantenuta tra i 18 e i 24 gradi, mentre l’umidità deve essere cambiata a seconda della fase in cui si trova la pianta:

  • circa il 70%, durante la fase vegetativa;
  • il 60% nella fase di pre-fioritura;
  • il 50%, quando si formano i boccioli;
  • il 40%, al termine della fase di fioritura.

{post: 894}

I Nutrienti Utilizzati

Un ottimo modo per aumentare la produzione della propria marijuana autofiorente è quello di nutrirla con NPK e oligoelementi. 

Nutrienti liquidi organici e terreno vivente completo saranno utili, ma a patto di mantenere un giusto rapporto di irrigazione.

Infatti, i nutrienti organici funzionano in modo diverso rispetto ai nutrienti sintetici, i quali alimentano direttamente le radici, per cui non è necessario mantenere un terreno sano, dato che i nutrienti sintetici possono uccidere i microrganismo presenti.

L’alimentazione biologica permette di mantenere un buon terreno con microrganismi benefici, che creano una relazione simbiotica con la pianta di cannabis. Ciò permette ai funghi di nutrirsi con gli zuccheri derivanti dalle piante, mentre scompongono i nutrienti e trattengono l’acqua nella rizosfera. 

In questo modo, è più facile per la cannabis autofiorente assorbire i nutrienti ed idratarsi.

Se scegliete l’alimentazione con sostanze sintetiche, è importante preparare la soluzione nutritiva in modo adeguato.

Dovrete innaffiare la pianta solo con acqua naturale per le ultime 2 settimane, così da consentire alle piante di pulirsi.

Inoltre, considerate che alcune cultivar sono in grado di assorbire quantità maggiori di una soluzione nutritiva rispetto ad altre.

Il Training delle Piante

Nel caso di cannabis autofiorente, si consiglia di utilizzare alcune tecniche di training, così da incrementare la quantità prodotta, esponendo le piante ad una luce più diretta. 

Utilizzando queste tecniche assicurati di essere sulla buona strada per aumentare la resa delle tue piante autofiorenti.
  

Il training è consigliato solo se potete trarne beneficio o se ne avete avuto già esperienza, in quanto il rischio è quello di stressare la propria autofiorente e ottenere crescita e resa inferiori.

Vi sono due diversi tipi di addestramento, quali il LST e l’HST, i quali sono utilizzati per modificare e modellare la struttura di un’autofiorente, così da ottenere il massimo dalla lampada e da controllare le dimensioni della pianta.

Il Low Stress Training (LST), ossia a basso stress, consiste nel piegare o legare I rami, senza tagliare le piante: è una tecnica che richiede più pazienza rispetto all’HST.

L’High Stress Training (HST), ossia ad alto stress, invece, prevede di tagliare la pianta, attraverso cimatura, defogliazione o fimming: in questo modo, farete meno lavoro.

 

Il Conteggio delle Piante

Altro elemento in grado di influenzare la resa è il numero di piante e la loro grandezza.

È importante sapere in anticipo se potete coltivare Seo of Green o SCRoG o se preferite lasciare che la pianta cresca in modo naturale.

4. Le Nostre Autofiorenti Più Produttive

GORILLA COOKIES AUTO

La Gorilla Cookies Auto non è solo una varietà ad alto rendimento, ma è anche una varietà molto potente, la quale deriva dall'incrocio tra due ceppi resistenti.

Questa cannabis autofiorente cresce in modo compatto e cespuglioso, simile alle indica, pur essendo un ibrido ben bilanciato, per cui offre il meglio di entrambi i mondi.

Da questa tipologia, potete aspettarvi cime dense con un bel mix di colori e uno spesso strato di resina.

Il suo aroma è un mix di aromi terrosi e kushy con sentori di carburante e limone, che gli conferiscono il sapore di un biscotto dolce e gassoso.

Questa varietà preferisce un'alimentazione pesante a partire dalla terza settimana, quindi è importante alimentarla in modo corretto.

Inoltre, dato che tende a diventare cespugliosa, il consiglio è quello di legare i rami, così da consentire alla luce e all'aria di raggiungere tutti i siti di fioritura allo stesso modo.

ORANGE SHERBET AUTO 

La Orange Sherbet Auto è una delle varietà autofiorenti più produttive e più diffuse in circolazione.

Questa produce terpeni di agrumi appetitosi e può raggiungere i 150 cm, mentre produce circa 650gr/m2 e molta resina su cime e fogliame circostante.

Si tratta di una varietà ideale per i coltivatori che abbiano molto spazio, in quanto tende a crescere rapidamente e in altezza.

Il sapore caratteristico è quello di mandarino acido e succo d' arancia.

Il consiglio è quello di utilizzare il LST per aprire la chioma ed incrementare qualità e quantità della resa.

WEDDING CHEESECAKE AUTO

La Wedding Cheesecake Auto è un'autofiorente ad alto rendimento e molto resistente e produttiva, da cui si ricavano cime di grandi dimensioni e dalle sfumature che vanno dal verde e magenta al rosato.

Infatti, può arrivare a produrre 600gr/m2 in 10 settimane, per cui è molto indicata per coltivatori principianti e per la coltivazione outdoor in zone climatiche dalle estati brevi.

Il suo sapere è quello di una cheesecake cremosa grazie all'elaborato dai sapori dolci, terrosi e fruttati.

È un'ottima varietà da raccogliere più volte all'anno all'aperto, grazie alla sua elevata resistenza.

5. Cinque Consigli su come Ottenere Rendimenti Maggiori

  1. Il training delle piante fa sì che i boccioli ricevano luce e flusso d’aria sufficienti, soprattutto nelle zone più basse. Questo migliora la qualità e la quantità della resa e permette di controllare altezza e larghezza della pianta.
  2. Più luce solare ricevono le autofiorenti durante il loro ciclo vitale di 9-10 settimane, maggiore sarà la resa delle gemme. Se si piante vero fine primavera e inizio estate, i risultati migliori si hanno all’aperto. Per la coltivazione indoor, invece, vanno forniti almeno 75w pr pianta e sperimentati diversi cicli di luce.
  3. L'agricoltura Sea of Green è un ottimo modo per massimizzare lo spazio di coltivazione e produrre un raccolto uniforme e facile da mantenere.
  4. L'aggiunta di supporto all’inizio attraverso l’utilizzo di canne di bambù aumenterà ulteriormente la produzione e consentirà alle piante di concentrarsi sulla crescita dei germogli di grasso.
  5. Le autofiorenti permettono di mantenere un raccolto continuo e, coltivando una pianta a fioritura rapida, potete continuare a raccogliere all’incirca ogni due settimane.

6. In Conclusione

Ci sono molte variabili da considerare quando si pensa alla resa. 

Avere l'equilibrio ideale tra illuminazione, cultivar, sostanze nutritive, formazione delle piante, clima e posizione gioca un ruolo importante, per cui dovrebbero essere pianificati in anticipo.